Orwell. La solitudine di uno scrittore by Luciano Marrocu

Orwell. La solitudine di uno scrittore by Luciano Marrocu

autore:Luciano Marrocu [Marrocu, Luciano]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788896209066
editore: Della Porta
pubblicato: 2014-02-11T23:00:00+00:00


La storia raccontata in Animal Farm è quella ben nota della rivolta vittoriosa contro l’uomo degli animali di una fattoria, del nuovo regime che nasce dalla rivolta, del precipitare verso il totalitarismo di questo regime. A guidare la ribellione, così come a guadagnare il controllo del regime totalitario sono i maiali, certamente i più intelligenti tra gli animali e gli unici tra essi dotati di capacità politico–organizzative. La conclusione della storia è amarissima, con i maiali che, dopo aver ridotto a una condizione di servitù gli altri animali, arrivano a mettersi d’accordo con gli uomini: «Se voi avete i vostri animali inferiori contro cui lottare, noi abbiamo le nostre classi inferiori», dice il capitalista Pilkington ai maiali con cui sta giocando a carte. Anche se poi le ultimissime battute del romanzo lasciano pensare che l’accordo possa spezzarsi.

L’apologo segue in maniera puntuale la storia sovietica, di cui troviamo non solo i protagonisti –a cominciare dai due maiali Napoleone-Stalin e Palla di Neve-Trotzki– ma anche, ovviamente trasfigurati ma non per questo meno riconoscibili, numerosi passaggi chiave: la rivoluzione d’ottobre, l’Armata Rossa, l’industrializzazione forzata, lo stacanovismo, le purghe staliniane, l’ossessione antitrotzkista, sino al patto Molotov-Ribbentrop e all’alleanza antifascista. La straordinaria forza del libro sta appunto in questo: preciso (sino al dettaglio) nei riferimenti storici e politici, mantiene, pagina dopo pagina, tutta la naturalezza e la leggerezza della fiaba di animali.

Circostanze sfavorevoli, come abbiamo visto, avevano tenuto il libro per più di un anno in tipografia, non ultima l’idea dello stesso Warburg che prima di pubblicare un attacco così radicale all’Unione Sovietica fosse più prudente attendere la fine della guerra. In effetti, se e quanto La fattoria degli animali c’entrasse con l’Unione Sovietica fu dall’inizio al centro della discussione che il romanzo sollevò. Non mancò tra i recensori chi cercò di annacquarne il significato, leggendolo come un apologo riferito a tutte le rivoluzioni e a tutti i totalitarismi possibili, del passato, del presente e forse anche del futuro. Toccò a un recensore particolarmente qualificato (anche perché amico personale dell’autore), Julian Symons, rendere esplicite le reali intenzioni del libro. Si può essere più o meno d’accordo con le tesi dell’autore, scrisse Symons sul Tribune, ma non si può nascondere che si tratta di «una satira politica avente per oggetto l’Unione Sovietica: la storia non di una generica rivoluzione ma di quella rivoluzione». Orwell stesso intervenne più volte a ribadire che l’apologo si riferiva all’Unione Sovietica, anche se, precisava, non andava inteso in senso antisocialista. Nel settembre del 1944, prima ancora che il libro fosse pubblicato, ne aveva scritto all’amico americano, Dwight MacDonald: «Penso che il fatto che i tedeschi non siano riusciti a conquistare la Russia abbia dato prestigio all’idea del socialismo. Per questa ragione non vorrei vedere l’URSS distrutta e penso che dovrebbe essere difesa se necessario. Ma voglio che il popolo perda ogni illusione al riguardo e comprenda che deve costruire da sé il proprio movimento socialista senza interferenze russe, e io voglio che l’esistenza di un socialismo democratico in Occidente eserciti una influenza rigenerativa sulla Russia».



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